I Cammei nell’Arte

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Il cammeo è un’invenzione degli artigiani alessandrini in un’epoca ellenistica e consiste in un’immagine incisa su una pietra dura naturalmente dotata di strati di vari colori.   

Fino all’età ellenistica l’intaglio viene praticato soltanto in negativo, anche per quelle pietre che non hanno funzione di sigillo; successivamente ha inizio l’intaglio delle gemme in rilievo e in seguito la scelta di alcune pietre, come l’agata e la sardonica, ha permesso agli abilissimi artisti greci di sfruttare la loro struttura zonata, cioè a strati di colore contrastante, per ricavare effetti cromatici, e sfumatura, tra il fondo e la figura o tra il volto e i capelli in caso di ritratti, molto eleganti e suggestivi.

La lavorazione del cammeo presenta maggiori difficoltà rispetto alla semplice incisione della gemma ed è il frutto della maturazione dei processi tecnici: l’incisione è praticata per mezzo di mole e ruote  di dimensione e durezza variabili a seconda della durezza delle pietre da intagliare .Sui cammei greci e successivamente su quelli romani appaiono ritratti o scene mitologiche che stupiscono ancora oggi per la straordinaria finezza di lavorazione e il realismo delle immagini che, pur essendo realizzate in superfici di piccole dimensioni, possiedono le stesse caratteristiche della scultura coeva.

La lavorazione dei cammei scompare definitivamente nel Medioevo. Durante questo periodo i cammei antichi vengono generalmente riutilizzati e  inseriti all’interno di gioielli contemporanei come testimonianza di continuità con la grande tradizione classica.

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