
L’intaglio di gemme è la più antica tecnica di decorazione delle pietre. Esse serviranno come sigillo distintivo per marchiare i documenti in società dove pochi sapevano leggere e scrivere.
Il sistema di lavorazione delle gemme più antico è l’incisione. L’incisione è praticata sula superficie delle pietre per mezzo di punte di varie forme, a seconda del disegno da eseguire, le punte possono essere di metallo o di pietre più dure di quelle da incidere, in genere diamante o corindoni, che presentano il valore più alto nella scala Mohs.
L’ uso delle punte in pietra risale ad epoche precedenti all’Età del Ferro. Fino al periodo ellenistico l’intaglio delle gemme è praticato solo in negativo, la gemma incisa ha una funzione molto importante nel mondo antico: oltre ad essere decorativa, essa ha la funzione di sigillo, destinato a imprimere la sua immagine sull’argilla o sulla cera. I sigilli possono essere piani o cilindrici: nel secondo caso l’impronta si produce facendo rotolare il sigillo, che produce un timbro sviluppato orizzontalmente.
La tecnica della glittica è spesso stupefacente per la cura e gli aspetti miniaturistici con la quale viene applicata su pietre solitamente di piccole dimensioni. Le gemme incise vengono realizzate in grande quantità fino all’età ellenistica e a Roma fino alla fine dell’impero. Nel Medioevo questa pratica decade, ma le gemme incise, così come i cammei antichi e molte altre testimonianze del mondo romano, vengono recuperate e inserite come oggetti di grandissimo pregio all’interno di opere di oreficeria contemporanee.