Sono rappresentati come i reggenti del cielo e della sorte delle anime dopo la morte del corpo ,due funzioni cardine all’interno della condizione pagana del cosmo, del tempo dell’uomo.
Atlante, il titano costretto da Z eus a portare sulle spalle il globo del cielo, rappresenta l’asse dell’universo: il perno che sostiene il firmamento e mette in moto le sfere planetarie. Questa figura mitica allude alla catastrofe cosmica all’origine dell’inclinazione dell’asse terrestre sul piano dell’eclittica, del fenomeno della precessione degli equinozi e della nascita delle stagioni. I popoli della Grecia arcaica credevano, infatti, che in epoche remote il cielo fosse stato in procinto di procinto di precipitare sulla terra e attribuivano alla vittoria degli dei olimpici sui titani il ripristino dell’ordine e della stabilità dell’universo.
Nel Medioevo, secondo una tradidione mutuata dall’Oriente, Atlante è considerato l’inventore dell’astrolabio e, nell’ambito delle letture moralizzate dei testi classici, identificato con Dio Padre, creatore dell’Universo, Nella cultura astrologica del Rinascimento il titano rappresenta invece, la condizione umana, scissa tra l’esercizio del libero arbitrio e il determinismo cosmico, che impone la propria legge ad ogni cosa.
Eros -Fanete , ermafrodito dalle ali d’oro nato dall’unione della Notte e dell’Erebro, fu associato in epoca tardo -antica al legislatore del tempo cosmico , rappresentato dal movimento circolare dello zodiaco,