ICONA VENETO CRETESE XV SEC. (Romania)

ICONA VENETO CRETESE XV SEC. (Romania)

ICONA VENETO CRETESE XV SEC. (Romania)

Oggetto Icona
Raffigurazione/soggetto Madonna Odigitria con in braccio il Salvatore
Materia e tecnica Tecnica mista su supporto in legno
Misure in cm Dipinto 46×32 cm – Completo di cornice 65×40 cm
Autore In fase di Studio
Indicazione datazione XIV secolo
Documentazione
fotografica
Apparecchio riflettografico Canon
Pentax
Microscopio digitale
Stato di Conservazione Da restaurare
Acquisizione documenti Nessun documento regresso
Localizzazione attuale Roma – Italia
Iconografia Madonna della Salute

ICONA VENETO CRETESE XV SEC. (Romania): Studio, Perizia e Diagnostica, eseguita su richiesta e committenza dello Studio di Restauro di Maurizio e Marcello Bonamici, in Roma, a titolo completamente gratuito. E’ stata consegnata relazione cartacea nelle mani di Marcello Bonamici.

SCHEDA TECNICA

“Le icone veneto cretesi venivano realizzate mediante una preparazione di gesso e colla; raramente si stendeva un’imprimitura con biacca, ocre o nero carbone. I pigmenti maggiormente utilizzati erano il cinabro, il minio, le ocre rosse e gialle, l’azzurrite, i lapislaz- zuli, la malachite, la biacca e il nero carbone”.

Con il termine scuola cretese si indica un’importante scuola pittorica, conosciuta anche con il nome di scuola Post-Bizantina, movimento che fiorì sull’isola di Creta sotto controllo della Serenissima tra il 1204 e il 1669.

Grazie a questa situazione politica, in particolare dopo la caduta di Costantinopoli, fu il principale centro artistico cristiano di matrice greca dal quindicesimo al diciassettesimo secolo. In questo ambiente si sviluppò un particolare stile pittorico che fu marcato, sia dalla tradizione e dai movimenti di matrice bizantina che latina.

Il più grande artista di questa scuola fu El Greco, artista che dopo aver mosso i suoi primi passi in questo ambiente, presto lasciò l’isola per Venezia, abbandonando progressivamente questa sua impronta iniziale.

Vi era un’importante domanda di icone bizantine in Europa durante il Medioevo e essendo Creta un possedimento veneziano sin dal 1204, fu presto un centro di produzione di queste opere d’arte. Un probabile esempio di questa produzione è la famosa icona della Vergine oggi a Roma, chiamata Nostra Madre del Perpetuo Soccorso, di cui è attestata la presenza a Roma dal 1499.

A quel momento vi erano poche differenze di stile rispetto alle classiche icone bizantine, e la qualità delle stesse era inferiore rispetto a quanto prodotto a Costantinopoli.

Di questo periodo sono anche numerosi affreschi in chiese e monasteri dell’isola, di cui circa 850 del XIV e XV secolo si possono ancora ammirare. Gli affreschi di questo periodo sono molto più numerosi di quelli del periodi precedente o successivo.

Alla fine del XV secolo, gli artisti cretesi crearono un distintivo stile di pittura di icone. Esso era caratterizzato da contorni precisi, una modulazione dell’incarnato ottenuta sotto tinteggi in marrone scuro e denso, una maggior messa in evidenza delle guance nei volti, colori brillanti delle vesti con un disegno geometrico delle pieghe, il tutto con una composizione del quadro più equilibrata, o immagini nitide, corpi sottili, tendaggi lineari e movimenti trattenuti

I più famosi artisti di quel periodo furono Andreas Ritzos (c. 1421-1492), suo figlio Nicholas e Angelos Akotantos, che fino a poco tempo fa era ritenuto un pittore di stile conservatore del XVI secolo; oggi, dopo la scoperta di un dipinto firmato e datato 1457, si evince che era invece un innovativo artista quattrocentesco che tra i primi fuse gli stili orientali e occidentali in quello che sarebbe stata riconosciuta come la Scuola cretese.

Dal 1457 infatti si data l’inizio di questo nuovo stile con molte icone presenti sia in chiese cattoliche che ortodosse.

Pure rinomati furono gli artisti Andreas Pavias (morto dopo il 1504), il suo pupillo Angelos Bizamanos e Nicholas Tzafuris (morto prima del 1501)

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