Ritrovamento Collezione di Giuseppe Martini
non tutti sanno che….
Ritrovamento Collezione di Giuseppe Martini. non tutti sanno che …Tutto iniziò quando fui contattato telefonicamente da una persona, che mi invitava a visionare delle Opere presso la sua abitazione fuori Roma lungo la statale Aurelia. Incuriosito mi recai all’indirizzo indicatomi. Si trattava di una villa inserita in un comprensorio.
Accolto, con grande sorpresa, mi trovai davanti ad un centinaio di sculture. Il committente si qualificò come nipote dello Scultore Giuseppe Martini, mi raccontò che presso lo stabile in via Sabotino in Roma, dove risiedeva lo Scultore fino alla sua morte, vi era una cantina o ritenuta tale chiusa da lungo tempo.
Forzata la porta, il committente scoprì che la cantina non era altro che il laboratorio in cui Giuseppe Martini ed i più importanti artisti del Novecento, Arturo Martini, Medardo Rosso, Libero Andreotti,…..si riunivano per realizzare le proprie opere, con committenza a volte degli Architetti Piacentini e Sabatini, noti a quel tempo per la realizzazione dei quartieri romani quali: Prati, Delle Vittorie, Garbatella e Trionfale.
Foto inedite




Il committente bisognoso dello spazio trasportò tutte le opere presso la sua casa di campagna. Non rendendosi conto della portata del valore Storico Artistico e purtroppo danneggiandone molte, mi chiese di occuparmi dello studio di quanto rinvenuto. Mi consegnò del materiale cartaceo, foto, riviste e giornali dell’epoca.


























Mi occupai personalmente
Mi occupai personalmente di trasportare in prima fase presso il mio Studio la collezione, lasciando alcune sculture non avendo più spazio nel mio automezzo. Purtroppo quando tornai per ritirare le altre, il committente aveva provveduto a distruggerle, inconsapevole del loro valore.
Così iniziò un lungo studio ed un tutoraggio presso l’UNITUS, che si è occupata del restauro conservativo delle opere, diretto dal Professore Ulderico Santamaria.
Durante lo studi fui colpito da tre sculture identiche come soggetto ma di diverse misure. Compresi così che ciò che avevo di fronte non era altro che il bozzetto di un monumento ai caduti. Attraverso una lunga ricerca durata anni, scoprii che il monumento in bronzo alto circa 14 metri si trovava presso il Comune di Osimo (Ancona) nella piazza che onorava i caduti della Prima Guerra Mondiale. Contattai l’assessore alla Cultura di Osimo, che mi invitò presso la sua città. Quando arrivai a Osimo con mio stupore scoprii che nessuno sapeva chi fosse l’autore del Monumento ai Caduti.


Fui invitato dal allora Sindaco di Osimo di realizzare un progetto, patrocinato dalla Regione Marche per un Convegno ed una Mostra della Collezione rinvenuta nel laboratorio romano dello Scultore Osimano Giuseppe Martini. Continuando il mio percorso di studio compresi la motivazione di quanto era accaduto. Giuseppe Martini ottimo scultore fece parte della Prima Guerra Mondiale, alcuni mesi dopo fu ferito e rientrò convalescente ad Osimo, dove vinse la gara d’appalto per la costruzione del Monumento ai Caduti.

Dopo aver modellato i calchi in gesso, fece fondere a cera persa il monumento a sezioni in una nota fonderia romana dell’epoca, per poi risaldare tutte le parti una volte giunte a destinazione. Durante la costruzione del monumento, Giuseppe si innamorò ed ebbe una relazione con la sua giovane infermiera, da cui nacque una figlia per non essendo sposati. Fu un fatto grave per l’epoca, tanto che lo scultore insieme alla sua famiglia dovette fuggire a Roma per non tornare mai più ad Osimo, cadendo così nel dimenticatoio, pur avendo eseguito altri monumenti nelle città limitrofe (Monumento al Bersagliere a Fano).
La realizzazione di tutto il percorso di studio svolto in diversi anni, dell’allestimento della Mostra svolta a Osimo, del restauro delle opere realizzato presso l’Unitus (laboratorio Diagnostico Michele Cordaro) in qualità di Tutor intramurale e del catalogo è a cura del Perito Alfredo Verdi Demma in qualità di Esperto d’Arte Senior











Il Catalogo è stato edito dal allora Assessore della cultura in qualità di editore e redatto da una collaboratrice del mio Studio con delega di firma. Ed è stata anche una delle oratrici del convegno, con delega del mio Studio anche per recensire il catalogo.

Studio Peritale Diagnostico Alfredo Verdi Demma
Alfredo Verdi Demma


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