I Preziosi nel periodo Preraffaellita

 

La confraternita preraffaellitica sosteneva l’idea che come un’opera d’architettura, di pittura e scultura anche un gioiello potesse avere valore estetico se elaborato artisticamente.

La confraternita preraffaellitica nacque nell’Inghilterra vittoriana del 1848 per opera dei tre giovani artisti Dante Gabriel Rossetti, William Holman Hunt e Jhon Everett Millias. I tre artisti intendevano ritrovare la verità nell’ arte attraverso una ricerca di tipo naturalistico, operando un netto rifiuto dell’elaborazione artificiosa ed intellettualistica del reale che era stata compiuta dai seguaci di Raffaello. Il Medioevo costituiva per essi l’epoca di riferimento cui ispirarsi senza riserve, momento magico nell’arte, in cui ogni prodotto delle mani dell’uomo era curato nei dettagli. Era convinzione dei preraffaelliti che ogni oggetto d’uso o di ornamento potesse essere oggetto di elaborazione creativa, come un dipinto o una scultura.

Tale idea ebbe considerevoli risvolti storici restituendo dignità alle arti decorative, fino a quel momento regalate alla categoria di puro e semplice artigiano.In gioielleria tali istanze dovevano tradursi in una nuova volontà di creare prodotti d’arte, piuttosto che status symbol sfavillanti di pietre preziose. Fatto significativo fu l’amicizia  fra il gioielliere Carlo Giuliano e il pittore preraffaellita Edward Burne Jones, che si tradusse in una collaborazione artistica quando il gioielliere realizzò opere disegnate e pensate dall’artista inglese.

Accanto al Medioevo anche l’Oriente forniva stimoli alla pittura preraffaellitica. Nei dipinti di Dante di Gabriel Rossetti trapela un approccio al gioello da estetae collezionista particolarmente attratto dai monili orientali che egli fa spesso indossare alle sue eteree e trasognate modelle.

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