Il Litostrato

“Quivi erano veli bianchi appesi…e colonne di marmo :  i letti erano d’oro e d’ argento sopra un lastro di porfido… e di marmo bianco, di mischio e di granito “(Ester1,6)

Con il termine Litostrato si indicano i rivestimenti pavimentali che vedono fissati ,sopra vari strati di calce, sabbia e altri materiali, ciottoli ,tessere , lastre di marmo o pietre dure tagliate in vari modi. Secondo la tipologia e la dimensione delle varie pareti del rivestimento i litostrati prendono diverse denominazioni: opus lapilli, opus tassellatum, opus vermiculatum,opus sectile, l’opus lapilli è costituito da piccoli ciottoli di colori naturali, che compongono il disegno. L’opus tassellatum è un mosaico formata da tessere o tasselli a forma di dado di piccole dimensioni(massimo due centimetri di lato), disposti a forma di disegni geometrici. Le tessere dell l’ opus tassellum sono tagliate a mano con martellina e tagliolo; per questo si preferiscono materiali di media durezza, come rocce e marmi. Un litostrato non formata da tessere ma da crustae, cioè da lastre di marmo dalla forma irregolare, è l’opus sectile. I materiali lapidei per i litostrati romani, ma in particolare per quelli di epoca bizantina, , sono soprattutto marmi, alabastri, e porfidi, provenienti spesso da luoghi più disparati . su un solo pavimento si possono trovare pezzi di variegato marmo proconnesio, accanto a porfido egiziano, marmo rosso di Verona, bianco e nero di Aquitania e giallo di Numidia.

Gli effetti di colore creati dai famosi disegni di questi mosaici pavimentali sono di grande ricchezza e suggestione, sono anche documento di lunghi viaggi e scambi culturali.

 

 

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