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I Simboli nei Gioielli

 

Ornamenti di braccio di struttura circolare, il bracciale e l’armilla si differenziano per essere indossati l’uno sul polso l’altra sull’avanbraccio.

Entrambi noti alle civiltà primitive, nell’Egitto dinastico erano indossati indifferentemente da uomini e donne insieme e elaborate cavigliere. Bracciale e armille furono popolari anche presso ai greci, gli etruschi e i romani  e Omero li menziona fra gli ornamenti delle parure di Venere.

Tertulliano li cita come segnale di fertilità femminile, ma sappiamo che in epoca imperiale ambedue erano indossati anche dagli uomini . Le armille nella società romana erano segnali di virtù militare e pertanto onorificenze destinate agli uomini.

Le maniche lunghe dei vestiti femminili medievali non l’uso del bracciale, talchè esso sembra riaffacciarsi solamente alla fine del XVI secolo, epoca nella quale gli inventari veneziani segnalano la presenza frequente di questi monili nel corredo ornamentale della nobildonna à la page.  Con il XVII secolo e con la moda delle maniche corte e gonfie di tessuto leggero, il bracciale tornò gradualmente in auge per rimanerci tutto il secolo seguente, arricchito da brillanti e miniature. Alla fine del Settecento gli abiti à la greque con vita alta e braccia nude resero necessaria all’eleganza neoclassica la presenza di tale ornamento, il successo si consolidò nel XIX secolo quando il bracciale si unì alla spille ai collier e agli orecchini nelle parure senza tuttavia mai di essere indossato anche singolarmente.

Presenti anche in numerosi passi delle sacre scritture, l’armilla e per estensione il bracciale sono stati letti dagli esegeti biblici, come simboli della buona azione ovvero dell’agire illuminato dell’obbedienza ai valori superiori.

 

 

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