Draghi e Basilischi nell’Arte

                                                                                                        Animali mostruosi che raccolgono in sè forme di diverse specie: il drago può essere raffigurato con ali di pipistrello; il basilisco ha corpo  metà di gallo e metà di pipistrello.

Animali fantastici come draghi e basilischi sono entrati a pieno titolo nella storia dell’Arte grazie alla corrispondenza di fonti canoniche e leggende, insieme con uno studio della natura fantastica fatto in maniera enciclopedica, che si è verificata nel corso dell’alto Medioevo , e con il desiderio di legare ad un’immagine un forte significato che ne potesse dare una spiegazione esaustiva.

La simbologia legata a questi animali  tanto mostruosi quanto fantastici è sempre quella del demonio e del male e ha la sua origine nei testi dell’Antico Testamento. Il drago è descritto con precisione nell’Apocalisse, ma si trova diffusamente rappresentato in contesti differenti, come tentatore combattuto e vinto da santi, per esempio Giorgio o Margherita. Per il basilisco invece si è fatti riferimento al salmo 91 dove anticamente si trova il termine “basilisco”, che venne successivamente tradotto come aspide o vipera. Secondo Plinio Il Vecchio questo animale aveva il potere di uccidere solamente con lo sguardo o con il fiato., metre il suo sangue faceva avverare le preghiere .

La bestia favolosa,  che secondo Alberto Magno era metà gallo e per metà serpente, veniva considerata da Riano Mauro , nel IX secolo, il re dei serpenti.

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