Nel Settecento l’impiego di metallo nobile, smalti e miniature, pietre preziose e dure fa di questi piccoli oggetti altrettanti capolavori di oreficeria , segni di lusso e distinzione aristocratiche.
Agli inizi del Settecento in Francia era il principale centro di produzione delle tabacchiere. In Europa la conoscenza del tabacco risaliva al XV secolo e nei due secoli successivi vennero esplorati i possibili usi sia medicinali che voluttuari della pianta.
Si era pertanto scoperto che il tabacco poteva essere masticato, messo in infuso, fumato e polverizzato per essere fiutato, ispirando una fioritura letteraria di autori che ne tessevano le lodi o ne denunciavano i pericoli come Giacomo I di Inghilterra nel Counterblaste to Tabacco del 1604.
La moda di fumare il tabacco rese necessari una serie di utensili come raschietti, grattugie e coltelli per trinciare foglie e la tabacchiera, un contenitore che permettesse di trasportare e conservare correttamente la sostanza.
Riferimenti a tabacchiere di materiale vario sono frequenti negli inventari tra il Cinquecento e il Seicento. Il costume Settecentesco di rendere ogni minimo accessorio in un gioiello modifica la tabacchiera in una preziosissima scatoletta, spesso realizzata in oro e decorata con smalti o incastonata di pietre preziose, di porcellana o pietra dura.
Accanto all’utilizzo personale vi era l’abitudine nella Francia settecentesca di commissionare tabacchiere preziose per farne doni diplomatici, esclusivi e raffinatissimi .Ancora in uso nell’Ottocento, la tabacchiera nel XX secolo sarà sostituita dal portasigarette, analogamente interpretato come contenitore prezioso.