Site icon Alfredo Verdi Demma

La Miniatura nell’Arte del XV secolo

La stagione delle corti signorili induce anche un notevole sviluppo nell’arte della miniatura. Per secoli i libri erano destinati agli ecclesiastici, e in modo particolare dei grandi monasteri. Solo pochissimi codici erano indirizzati a laici. Tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento questa tendenza si inverte: re, principi e signori diventano committenti o destinatari di meravigliosi minimati.

In parte si tratta di testi a contenuto devozionale, come le Bibbie o i diffusissimi libri d’ore, in parte invece contengono romanzi cavallereschi o trattati: spesso tuttavia, l’aspetto più rilevante di un codice non è il testo, ma l’appparato di immagini che lo decorano..

La miniatura conosce un notevole sviluppo: oltre gli aspetti tradizionali , come le iniziali decorate a girari, oppure le fasce ornamentali lungo i bordi , assume sempre un’importanza maggiore l’esecuzione di scene complesse,trattate con un tono monumentale pur nelle esigue dimensioni della pagina, talvolta interamente occupata.

Nelle vignette che accompagnano alcuni dei codici miniati più preziosi il signore si compiace di apparire in situazioni di vita quotidiana, o meglio neoi momenti dello svago e delle occupazioni predilette. La corte diventa il modello ideale (anzi spesso idealizzato) di un luogo di delizie di agii di raffinatezze: tutto ruota intorno al signore che costruisce o ama sognare un mondo sofisticato, a propria immagine e somiglianza.

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