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Il Simbolo del Gatto nell’Arte

Studio per la Madonna del Gatto Leonardo Da Vinci

 

Il gatto nell’immaginario collettivo compagno prediletto delle streghe, è stato generalmente guardato con sospetto forse a causa della sua misteriosa capacità di vedere nell’oscurità.

In Grecia e a Roma si riteneva che il gatto fosse sacro a Diana, divinità lunare. Si racconta peraltro che la dea della caccia, per sfuggire al terribile Tifeo, gigante dalle cento braccia, avesse assunto le fattezze di un gatto .

Nonostante la cultura religiosa lo consideri un animale funesto, collegandolo all’animale del diavolo o dell’oscurità, in realtà al gatto sono state attribuite tante simbologie positive. Secondo alcuni, infatti, in quanto abile cacciatore, può essere paragonato a Gesù cacciatore di anime. Inoltre l’animale può apparire come attributo della Madonna, poichè un’antica leggenda narra che la notte in cui Cristo venne al mondo una gatta diede alla luce i suoi cuccioli.

Talvolta nell’iconografia dell’Ultima cena appare un gatto che affronta minaccioso un cane, a indicare contrasto e inimicizia. Lo stesso significato è stato attribuito alla personificazione del Contrasto, descritta come un giovane armato di spada ai cui piedi si affrontano con toni minacciosi un cane e una gatta. Si dice inoltre che l’animale sia traditore perchè è solito uccidere i topi dopo essersi divertito con loro.

Proprio a significare il tradimento, può apparire, sempre nell’iconografia dell’Ultima cena, addirittura ai piedi di Giuda. Per lo stesso motivo è stato associato alla lussuria. Infine poichè non sopporta di essere chiuso in gabbia, il gatto è diventato attributo della Libertà, e come tale animava gli emblemi nobiliari di alcune antiche famiglie sveve e borgognone.

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