“Poscia che si sarà fatto qualche pratica con queste cose ,sarà ben dar opera di disegnar con la penna …. il che è molto più bello e da persona più introdotta nell’arte” Raffaello Borghini 1584.
La penna, oltre ad essere uno strumento di scrittura, è da sempre considerata lo strumento “grafico” per eccellenza. le penne più antiche, usate già in epoca classica, sono realizzate appuntendo bastoncini di canna, che vengono impiegati per scrivere o disegnare dopo essere stati intinti nell’inchiostro. Questo tipo di penna ha però il difetto di lasciare segni molto duri e difficilmente modulabili, a causa della durezza legnosa delle punte di canna. Proprio per questo motivo nel corso del Medioevo si comincia a utilizzare le piume più lunghe e robuste delle ali di oche, che permettono una maggiore morbidezza ed elasticità del disegno.
Il disegno a penna, tuttavia presenta difficoltà strutturali: innanzitutto è un mezzo che non consente cancellature; inoltre può contare su solo su pochi elementi espressivi: lo spessore e la qualità dei tratti e il contrasto tra il colore degli inchiostri e quello dei supporti usati. Per essere sfruttate appieno queste caratteristiche richiedono da parte dell’artista una grande abilità tecnica. La penna si usa con inchiostri di vario tipo: l’inchiostro di noce di galla, il bistro, il bruno di seppia e, a partire dal Quattrocento, l’inchiostro di china. Più raramente vengono utilizzati anche inchiostri colorati- blu, verde, rosso-, di solito su carte preparate.