ENRICO BOSI

ENRICO BOSI

NOTE BIOGRAFICHE

Enrico Bosi è nato a Roma nel 1953: Maestro d’Arte, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti della capitale, seguendo i corsi di Toti Scialoja.

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Galleria Espositiva Artisticamente Liberi

Negli anni Settanta, come attore mimo. lavora a fianco del pianista e compositore Roberto Cacciapaglia: esperienza che gli permetterà di plasmare un interesse più avvolgente per l’arte: teatro, musica letteratura, fotografia, sino alle più recenti ricerche pittoriche, dove il rigore geometrico si stempera in figurazioni scenografiche, talvolta con rimandi surreali talvolta con una forte propensione ironica.

Ha esposto in mostre personali e collellive in Italia e all’estero e sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo di Arte Latino-Americana a Miami. Nel 2004 è presente alle manifestazioni collaterali della biennale veneziana.

Espone inoltre alla Ex Borsa di Ferrara e a Tivoli. Recentemente ha esposto presso I’Accademia di Belle Arti Fidia di Vibo Valentia, in occasione della mostra “Oltre la pittura E Oltre” scultura a cura di Pasquale Lettieri. Scritti e notizie sulla sua attività sono apparse in quotidiani e riviste specializzate.

“Si pensa, sempre, il labirinto come qualcosa di costruito, di forte, di resistente, basato sulla finzione e sullinganno e certamente è così; cè un’esteriorità inestricabile che larchitettura ha copiato dalla natura, dalle foreste e dai deserti che, fusi insieme, fanno il tutto senza una via e il nulla con tutte le vie possibili ed immaginabili.

Ma il vero labirinto e quello che abbiamo dentro che ci tiene stretti nel salto da un sogno all’altro, da un desiderio allaltro, alle catene di tante nevrosi che ci fanno temere Tombra anche quando non c’e e fanno ingigantire quelle che sono piccole macchie tra noi ela luce.

Siamo noi l’universo concentrazionario che regola quello che a noi sembra reale, mentre in realtà si tratta di un surreale entro cui non accade nulla ma tutto può accadere, generando tanti punti interrogativi quanti sono i percorsi possibili ed immaginabili che portano da vicino a lontano, in compagnia di orme, di fantasmi che non hanno corpo ma hanno la forza allucinante della speranza e della paura facendo.

Si che lenigma che abbiamo dentro descritto da Borges nelle sue trasversali narrazioni immaginifiche analizzate da Lacan nelle foibe della parola o teorizzate nel “romanzo” del coloredi Klee si venga ad accucciare nelle triangolari solidità diuna piramide, di un confronto tra il noi reale e il noi immaginario.

Oppure nella controluce che tutto camuffa e permette la trasfigurazione del fantasmatico nel corporeo e viceversa, lavorando nellaccumulazione di unità lamellari che mentre stanno accanto si trasmettono una bella forza”.

ENRICO BOSI CATALOGO

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